Conversazione con Maurizio Nichetti e Vincenzo Carpineta, AIC, IMAGO nelle sale dal 27 febbraio con “AMICHEMAI”!

In occasione del 42° Torino Film Festival [22-30 novembre 2024] diretto da Giulio Base, nella sezione Zibaldone, è stato presentato in anteprima assoluta AMICHEMAI, tra i titoli più attesi dell’Edizione, che vede tra le protagoniste le attrici Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz: il film segna il ritorno di Maurizio Nichetti al lungometraggio, e al grande schermo, dopo quasi venticinque di assenza [“Honolulu Baby”, 2001]. Dal 27 febbraio finalmente sarà possibile vederlo nelle sale italiane.

Trama: Due content creators documentano le turbolente riprese di un film on the road. La protagonista, Anna, è una veterinaria appassionata la cui vita si divide tra la gestione della fattoria e i molteplici suoi ruoli familiari che la portano ad essere, di volta in volta: una moglie innamorata, una figlia affettuosa, una madre ansiosa, una nonna paziente. La morte improvvisa di Gino, il padre infermo, offre ad Anna la possibilità di liberarsi finalmente della sua premurosa badante Aysè, con cui non era mai riuscita ad andare d’accordo. Aysè tornerà quindi in Turchia con il vecchio letto di Gino, lasciatole in eredità. Anna e Aysè affronteranno così, con un letto a bordo, un lungo viaggio attraverso i Balcani destinato a cambiare per sempre la loro vita e il loro rapporto.

 

MAURIZIO NICHETTI

L’ultima volta nei cinema con Honolulu Baby: quali emozioni sta vivendo per questo ritorno nelle sale? 

Emozioni importanti.  Mi ha sempre fatto piacere vedere e rivedere i miei film con nuovi spettatori in sala. Il loro divertimento è la migliore ricompensa per tutte le fatiche che comporta fare un film indipendente.  Indipendente da tutto e da tutti, anche dai film che avevo già fatto.

Dall’esordio in pellicola al ritorno con il suo primo film girato in digitale: potrebbe rappresentare la sua “seconda opera prima” per certi versi?

Assolutamente sì e come per tutte le opere prime è stato molto importante trovare una produzione che mi ha concesso fiducia.  Isabella Cocuzza e Arturo Paglia della PACO cinematografica sono stati partner ideali in questa nuova avventura.  Fin dai primi incontri, davanti ad una sceneggiatura ancora incompleta, mi hanno spinto a “osare” condividendo poi tutte le varie fasi del progetto nel rispetto del budget concordato. Come per tutti i “prototipi” che ho realizzato in passato non ho mai considerato il budget un problema. So che l’indipendenza ha le sue regole e questo mi ha sempre stimolato nel lavoro, mai limitato.

Il film uscirà il 27 febbraio: cosa puoi dirci in merito alla distribuzione?

Film Classic della Minerva Pictures è la giusta distribuzione per quanto detto sopra. Non abbiamo lavorato per una piattaforma televisiva, non avremo grandi campagne di spot e trasmissioni sul piccolo schermo.  L’originalità del progetto deve essere scoperta dal pubblico in sale ancora attente ad un lavoro pensato per il grande schermo. AMICHEMAI non è un film dai grandi effetti speciali, ma sicuramente è un film che trova la sua prima, naturale, collocazione in una sala cinematografica, e, vedendolo, si capirà il motivo.

È in programma un tour promozionale, che la vedrà presenziare a delle proiezioni? 

L’ho detto, rivedo sempre volentieri i miei film in mezzo al pubblico, mi piace sentire la loro reazione, anche solo da una singola risata.  Nei limiti del possibile e compatibilmente ai miei impegni di lavoro, che non ho mai abbandonato, cercherò di seguire il film, come ho sempre seguito anche i precedenti, in un’epoca dove un autore poteva anche permettersi di non farlo.

Questo ritorno nei cinema, luogo per eccellenza della fruizione cinematografica, potrà essere affiancato da altre iniziative, ad esempio restauri o riproposta della sua library?

Posso rispondere solo per i film di cui detengo i diritti, quelli prodotti dalla BAMBU’ la mia casa di Produzione che avevo in società con Ernesto di Sarro. Ladri di Saponette, VolereVolare, Stefano Quantestorie e Luna e l’Altra sono film mai visti su una piattaforma digitale. Forse è arrivato il momento di pensarci, in attesa che l’Intelligenza Artificiale ci permetta di rieditarli con le nostre voci in lingua straniera per tutti quei paesi che, fino ad ora, li hanno potuti vedere solo coi sottotitoli.

 

VINCENZO CARPINETA

Amiche Mai è il primo film in digitale del regista milanese. Come lo hai coadiuvato in quest’opera “prima”, dal punto di vista tecnico? Si è trovato a suo agio con il nuovo supporto?

Maurizio Nichetti, per quanto non dirigesse un film da più di 20 anni aveva già nei suoi ultimi lavori sperimentato e anticipato quello che sarebbe stato il cambiamento tecnologico che viviamo oggi, dopo uno smarrimento iniziale si è trovato perfettamente a suo agio con monitor, DIT, e tutta la tecnologia digitale, ho potuto notare come giorno dopo giorno acquistava sempre più libertà e creatività!

Riguardo gli aspetti tecnici del film, con quale modello di macchina avete girato?

Dovevamo affrontare un film in un periodo invernale, con molti spostamenti e camera car, avevamo quindi bisogno di una macchina che oltre alle caratteristiche fotografiche, che avevo immaginato per questo film, fosse anche versatile e affidabile. Ho scelto una ARRI Alexa mini, macchina che ho usato in molti altri miei progetti e che si è rivelata la scelta giusta.

Sulla scelta delle ottiche cosa puoi dirci?

Le ottiche nel digitale sono per me molto importanti, il racconto di questo film vive di diversi livelli fotografici, ho scelto di evidenziare queste differenze attraverso dei tools digitali e una scelta precisa delle ottiche. Dopo una serie di test insieme con il mio assistente Andrea Collepiccolo abbiamo selezionato un set di cooke S4 che oltre per la pasta fotografica risultavano affidabili anche per la loro meccanica.

Hai accennato ai diversi livelli fotografici del film, che si declina appunto attraverso una tripla narrazione visiva: immagini del backstage, le riprese del film e quelle dei social. Come le hai differenziate, quali soluzioni hai adottato? 

Nel film ci sono 3 diversi livelli narrativi, il film classico, il back stage, il mondo dei social…livelli che ho incontrato nella mia vita professionale, così ho pensato alla storia di Maurizio Nichetti che ha fatto cinema in pellicola, televisione anni ‘80/’90 e oggi cerca di incontrare con questo film il mondo dei social.

È stata un’occasione per riassumere questi passaggi.

Ho pensato di ricordare il cinema analogico [con cui ho iniziato la mia carriera] con l’utilizzo di un formato panoramico 1:2,39 e una pasta fotografica che ricordasse la pellicola utilizzando ottiche Cooke, filtri di contrasto e tools in post produzione. Per la televisione anni 80/90 abbiamo usato un formato vicino al 4/3 [tipico dei televisori di quegli anni] e dei contrasti più duri…. più elettronici. Per i social invece abbiamo ripreso le scene utilizzando degli smartphone di ultima generazione con una immagine decisamente digitale e un formato verticale.

Hai sviluppato delle LUTs [Look Up Tables] durante le riprese?

Da tempo ormai sono abituato a fare una pre-color sul set che con una certa approssimazione aiuta sia il regista che tutti i reparti a vedere quale sarà il risultato fotografico finale. Insieme con il DIT Davide Avoli e il colorist di laboratorio Fabrizio Conti, abbiamo sviluppato una LUT per il film e con delle CDL creato i differenti livelli fotografici.

Cosa puoi dirci riguardo il tuo reparto, i tuoi collaboratori?

Sono un romantico, vivo molto il rapporto con i miei collaboratori, l’umanità che vivo sul set condiziona la mia creatività e per questo faccio molta attenzione a scegliere i miei collaboratori. Da loro esigo un rapporto responsabile, mi piace ridere scherzare sul set senza però mai dimenticare la nostra tabella di marcia….

Negli anni ho selezionato una squadra di collaboratori a cui oggi sono molto affezionato…. per molte ore delle mie giornate sono la mia vita, la mia famiglia. Mi farebbe piacere elencarli tutti e parlare delle loro peculiarità, degli episodi che abbiamo vissuto insieme e che ci hanno unito. Ma ci vorrebbe molto più tempo…sarebbe un altro tema, molto interessante, ma un altro tema…alla prossima volta!