
L’AIC ricorda Carlo Di Palma, AIC nel centenario della nascita!
La vita è meno bella senza un bel film.
[Carlo Di Palma, AIC]
L’AIC omaggia il centenario della nascita [Roma, 17 aprile 1925] di uno dei nostri Soci più celebri Carlo Di Palma, tra i cinematographers più noti e influenti della storia del cinema, che ha contribuito con il suo lavoro ad alimentare il prestigio nel mondo della nostra Associazione.
“Ricorre il centenario della nascita di Carlo Di Palma, uno dei grandissimi Autori della Cinematografia italiani che con il loro talento hanno reso famoso anche internazionalmente quello che può essere ormai riconosciuto come il cenacolo dei brillantissimi cinematographers riuniti da 75 anni nella storica Associazione AIC , oggi Associazione Italiana Autori della Cinematografia, la terza nel mondo dopo l’ASC e la BSC e della quale Carlo Di Palma è stato appassionato Presidente. L’aver accompagnato Michelangelo Antonioni nella rivoluzionaria ricerca, da allora imprescindibile, nell’impiego del colore come elemento drammaturgico e non come semplice cornice nella narrazione di una una storia, nel mitico e mai abbastanza studiato Deserto Rosso, ne definisce la purezza ma anche la consapevolezza del talento. Tra le numerosissime avventure cinematografiche i 12 film al fianco di Woody Allen e due fortunati film da regista ne completano lo splendido ritratto di cineasta e Maestro.”
Luciano Tovoli, AIC, ASC, IMAGO
Giovanissimo, in qualità di assistente operatore, prende parte a capolavori come Ossessione (1943) di Luchino Visconti e Roma città aperta (1945) diretto da Roberto Rossellini. L’esordio come autore della Cinematografia avviene nel 1956, con il film Lauta mancia di Fabio De Agostini. A suo agio con il bianco e nero, nella scia della grande lezione di un innovatore quale era stato Gianni Di Venanzo, AIC è soprattutto con il colore che Di Palma riesce a esprimere in pieno il suo innato talento. Per Michelangelo Antonioni, firma quindi le iconiche immagini di opere come Deserto rosso (1964) primo film a colori del regista ferrarese e Blow-up (1966) che lo consegnano di fatto all’attenzione internazionale, regalandogli un posto di rilievo nella narrazione per immagini. Seguiranno altri titoli come L’armata Brancaleone (1966) e La ragazza con la pistola (1968), diretti entrambi da Mario Monicelli, Dramma della gelosia (1970) diretto da Ettore Scola, La tragedia di un uomo ridicolo (1981) di Bernardo Bertolucci e Identificazione di una donna (1982), di nuovo con Michelangelo Antonioni. Gli anni ’70 lo vedono anche protagonista in veste di regista, quando dirige la compagna Monica Vitti in film come Teresa la ladra (1973), Qui comincia l’avventura (1975), Mimì Bluette fiore del mio giardino (1976). Il decennio successivo si apre con lavori oltre confine quali Gabriela (1983) di Bruno Barreto e Il ritorno di Black Stallion (1983) di Robert Dalva; successivamente Di Palma stringerà il suo sodalizio più duraturo e importante con Woody Allen, regista da sempre suo dichiarato ammiratore. I due collaboreranno in ben undici pellicole, oltre a un film televisivo: Hannah e le sue sorelle (1986), Radio Days (1987), Settembre (1987), Alice (1990), Ombre e nebbia (1991), Mariti e mogli (1992), Misterioso omicidio a Manhattan (1993), Pallottole su Broadway (1994), il film-tv Don’t Drink the Water (1994), La dea dell’amore (1995), Tutti dicono I Love You (1996), Harry a pezzi (1997). Tra un film e l’altro al fianco del regista newyorkese, Di Palma riesce a firmare anche altri lavori come Il segreto del mio successo di Herbert Ross (1987) e Il mostro di Roberto Benigni (1994).
Ci lascia il 9 luglio del 2004, a Roma.
Per chi volesse approfondire la sua carriera, impreziosita da ben quattro Nastri d’argento, si consiglia la visione del documentario prodotto da Adriana Chiesa Di Palma, che ha condiviso con Carlo un importante e lungo tratto di vita in comune, Acqua e zucchero – Carlo Di Palma. I colori della vita, regia di Fariborz Kamkari. Tra le testimonianze presenti nel documentario: Woody Allen, Alec Baldwin, Michael Ballhaus, Bernardo Bertolucci, Dieter Kosslick, Ken Loach, Nikita Mikhalkov, Abel Ferrara, Piers Handling, Gilles Jacob, Mira Nair, Volker Schlöndorff, Ettore Scola, Paolo Taviani, Wim Wenders, Lina Wertmüller.